martedì 8 febbraio 2011

Commissione statuto: Comunicato dei Precari Invisibili

I Precari Invisibili della Ricerca - UniCal apprendono con amarezza la notizia della nomina della commissione che avrà il compito di elaborare lo statuto dell'Università della Calabria, così come determinata da Senato Accademico e Consiglio d'Amministrazione riunitisi la scorsa settimana.
L'elaborazione della carta universitaria è un atto politico di cruciale importanza perché stabilisce la distribuzione dei poteri nell’organizzazione dell’Ateneo, regola i rapporti istituzionali tra le sue varie componenti, ma soprattutto, sancisce diritti e doveri per chi ne fa parte. Pertanto la partecipazione, quanto più diffusa possibile, al processo costituente è precondizione necessaria per la legittimazione e l'accettazione condivisa dei nuovi principi che disciplineranno la vita futura dell'Ateneo.
Traendo spunto dalla Legge Gelmini e dal suo tanto sbandierato principio "anti-baronale", gli organi di "anti-governo dell'UniCal, nel chiuso delle loro sedute, hanno deciso di affidare la redazione della "nuova costituzione" a 8 professori ordinari (che sono già maggioranza rispetto ai 15 membri della commissione) sacrificando completamente la componente dei ricercatori e docenti precari e parzialmente, quella dei ricercatori strutturati, ai quali è stato "concesso" un solo membro tra quelli proposti dall'assemblea dei ricercatori. Stessa procedura di "auto-nomina" ha interessato i due rappresentanti degli studenti, con evidenti conseguenze sulla loro legittimazione da parte del popolo studentesco.
La inadeguata rappresentatività della Commissione Statuto e l’esclusione dalla stessa Commissione dei ricercatori precari, sono i segnali evidenti dello spirito oligarchico che inaugura la tanto declamata "nuova era" dell'"Università Pubblica".
Nell'ambito di questo generale deficit di democraticità che ha guidato questa prima fase del processo costituente, ancora una volta, viene ribadita nei fatti la condizione di invisibilità dei docenti e dei ricercatori precari i quali, nonostante abbiano dato prova scientifica di essere all'altezza di qualsiasi compito venga loro affidato, consolidando quotidianamente l'istituzione universitaria nella quale si impegnano, continuano a non avere alcuna possibilità di influire sulle scelte attuali e future dell'Ateneo.
I Precari Invisibili della Ricerca – UniCal continueranno, comunque, a dare voce alle istanze del precariato e a lottare per un'università più giusta e libera, fornendo il loro prezioso contributo di esperienza e innovazione in questa importante fase per l'Ateneo, e richiedendo nei prossimi giorni all'intera commissione e ai singoli membri, audizioni e incontri per esprimere valutazioni ed avanzare proposte sui principi del nuovo statuto dato che, il prevalere di tendenze verticistiche generali, inevitabilmente, si ripercuoterebbe sulla complessa e problematica "questione precari" rendendone più difficile la soluzione.

Precari Invisibili della Ricerca-Unical

mercoledì 2 febbraio 2011

Petizione Ricercatori Unical: Grazie!

Rende, 1 febbraio 2011

Oggetto: Delibera dell'Assemblea dei Ricercatori dell’Università della Calabria

L'Assemblea dei Ricercatori dell'Università della Calabria si è riunita in data 1 Febbraio 2011.
E' stata con forza ribadita la richiesta che la Commissione che riformerà lo Statuto sia composta in modo democratico e rappresenti in modo paritetico le componenti universitarie, come già espresso dalla "Petizione dei Ricercatori di Ateneo", trasmessa in data 28/01/11 e sottoscritta da 238 Ricercatori.

Per il principio di trasparenza, partecipazione e autodeterminazione delle rappresentanze, l'Assemblea dei Ricercatori ha individuato delle disponibilità per la partecipazione alla Commissione Statuto nelle persone di:

  • AIELLO Iolinda
  • ALOI Gianluca
  • BUSCEMA Carmelo
  • MIGLIORI Massimo

L'Assemblea chiede altresì che sia garantita la rappresentatività dei ricercatori precari in modo da ampliare, in seno alla commissione, la voce dei soggetti che più a lungo vivranno nell'Università costruita sui principi del nuovo statuto.

Nota: grassetto di chi ha pubblicato la comunicazione.

venerdì 28 gennaio 2011

Lettera al Rettore dalla FLC/CGIL

Con la data del 26 gennaio 2011 è stata diffusa questa lettera, evidentemente indirizzata a tutti i magnifici rettori d'Italia:

Magnifico Rettore,
con l'approvazione della Legge Gelmini prende avvio la difficile fase di ridisegno degli statuti degli Atenei in un contesto di crescente riduzione dei finanziamenti. La ripartizione del FFO, con oltre un anno di ritardo, ha evidenziato la perdita di risorse per l'intero sistema universitario di un ulteriore 4%. Restano, peraltro, confermati i tagli previsti per il prossimo triennio dalla Legge 221/2010.
La FLC CGIL, fin da subito, ha contrastato l'insieme dei provvedimenti che il governo ha adottato per minare l’autonomia, la qualità e la dimensione pubblica del sistema universitario italiano. Tuttavia, la definizione dei nuovi statuti rappresenta un passaggio delicato e importante, che deve essere inteso come un effettivo momento fondativo, capace di ravvivare gli strumenti di autogoverno della comunità universitaria e consolidarne il carattere democratico. E' proprio questa, a nostro parere, la sfida che ci consegna il drammatico contesto nel quale gli Atenei sono costretti a rivedere i propri statuti: fare di questo passaggio, a dispetto dello spirito della Legge, una opportunità di rinnovamento, di qualificazione e di riforma democratica del sistema. I movimenti di questi mesi, animati in particolare dagli studenti e dai ricercatori ma in grado di coinvolgere tutte le componenti dell'università, hanno promosso ipotesi alternative di riforma fondate su una dimensione democratica partecipativa e pubblica degli Atenei. A quello straordinario patrimonio di idee, di proposte e di istanze di autogoverno si dovrà dare piena cittadinanza. Per questa ragione noi auspichiamo che il processo di definizione dei nuovi statuti si sviluppi con trasparenza, con forme appropriate di partecipazione e che, pertanto, le modifiche agli statuti siano l'espressione della convinta adesione della maggioranza delle diverse componenti ad un progetto "culturale" che caratterizzi le università nella loro piena e più vera autonomia. Fin dalla composizione delle commissioni "statuto", alle quali verrà demandato l'onere di definire i molteplici regolamenti di Ateneo previsti dalla Legge, crediamo sia indispensabile dare uno spazio adeguato a tutte le componenti universitarie, così da renderle egualmente partecipi. In questo modo potranno dare il loro contributo, oltre ai docenti, i ricercatori strutturati e precari, gli studenti che in questi mesi hanno condotto una importante lotta a difesa dell'Università pubblica, il personale contrattualizzato che regge in maniera decisiva le molteplici attività degli Atenei. Per questa ragione la composizione delle commissioni dovrebbe avere modalità elettiva.
Coerentemente siamo anche convinti che nei futuri organi di autogoverno degli Atenei debbano esserci rappresentanze per tutte queste figure il cui contributo, oggi come domani, deve essere pienamente riconosciuto.
La FLC CGIL è determinata ad offrire un contributo positivo nello sforzo di riorganizzazione del sistema universitario italiano, svilito e messo sotto scacco da politiche scellerate. Con altrettanta decisione proseguirà, con ancora maggiore forza nel paese e negli Atenei, il contrasto ai provvedimenti del governo e alle logiche che esso vorrebbe imporre, impegnandosi a tutela e garanzia della dimensione pubblica del sistema universitario, al fianco di tutti coloro che, ricercatori, studenti, precari, docenti, personale contrattualizzato, semplici cittadini, ne hanno a cuore le sorti.
Riteniamo pertanto importante avviare subito il confronto sulle nostre richieste affinché si possano evitare decisioni unilaterali che finirebbero per mortificare ulteriormente il profilo democratico degli Atenei seriamente compromesso da una riforma burocratica e autoritaria.

Distinti saluti.
Il Segretario Generale FLC CGIL
Domenico Pantaleo

lunedì 24 gennaio 2011

In viaggio con... Enrico Natalizio

Su Facebook il gruppo In treno - riflessioni per tutti i giorni organizza periodicamente l'evento In viaggio con.... Per la prossima puntata, per parlare del ddl Gelmini, sono stati invitati Enrico Natalizio e Valentina Barrera.
Questo il profilo di Enrico:
Enrico è assegnista di ricerca presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università della Calabria. E' membro del coordinamento nazionale dei precari dell'Università. Con Lui parleremo del decreto Gelmini e della riforma universitaria in atto, dello stato della ricerca scientifica in Italia, della precarietà professionale.
Per chi ha Facebook, ecco invece la pagina di annuncio dell'evento.

Un grazie a Pasquale Pace per la segnalazione dell'evento.

giovedì 20 gennaio 2011

Incontro con il rettore: resoconto di Pasquale Pace

Precari Invisibili della Ricerca Unical

Nei giorni scorsi una delegazione dei Precari Invisibili della Ricerca - Unical ha incontrato il rettore della suddetta università. Questo il resoconto dell'incontro, così come è stato inviato alla mailing list (a parte alcuni piccoli aggiustamenti) da Pasquale Pace:

In merito alla possibilità di salvaguardare e custodire il vivaio di competenze ed intelligenze presenti nell'Unical, il Rettore ci ha confermato la disponibilità della Regione Calabria ad estendere anche per il prossimo anno il programma di assegni post doc in modo da sopperire alla carenza di fondi.
Per quanto riguarda l'annoso problema del reclutamento sembra che sia possibile ed auspicabile pensare di avviare delle procedure per bandire posti TD dopo che saranno disponibili i decreti attuativi governativi e dopo aver reperito i fondi necessari prelevandoli da quelli stanziati per gli assegni di ricerca e da quelli messi a disposizione da eventuali dipartimenti "virtuosi". Sembra, a detta del Rettore, che i posti di ricercatori TD non siano vincolati dai meccanismi del turn-over in quanto non si tratta di posizioni consolidate, l'unico vincolo è realmente rappresentato dal reperimento dei fondi per tali contratti abbastanza costosi.
La nostra delegazione ha sottolineato che la politica dell'assegnamento di contratti di RTD deve essere guidata dal buon senso di prevedere nella programmazione triennale il budget economico per favorire l'eventuale immissione in ruolo del contrattista, una volta conseguita l'abilitazione nazionale, al termine del suo periodo così come previsto dalla legge. Inoltre, si è fatto notare come l'eventuale numero di RTDb debba essere non inferiore a quello dei RTDa per ogni struttura o dipartimento al fine di creare un reale percorso di "Tenure Track" piuttosto che una ulteriore situazione di parcheggio temporaneo con posizioni di tipo RTDa non finalizzate all'immissione in ruolo.
In ogni modo il percorso da intraprendere verso l'attuazione di tali forme contrattuali risulta essere ancora lungo e nebuloso in quanto l'attenzione particolare di tutto il corpo docenti sembra essere polarizzata verso la riscrittura dello statuto di Ateneo che rappresenta il primo passo nell'attuazione della nuova legge.
A tal proposito si è fatta esplicita richiesta di avere un rappresentante del gruppo dei precari nella commissione che riscriverà lo Statuto dell'UNICAL al fine di essere membri attivi nella definizioni delle linee di sviluppo futuro dell'UNICAL.
Il Rettore ha risposto a tale richiesta dicendo che ne sono pervenute moltissime altre da singoli e da categorie all'interno dell'ateneo e che lui può solo farsi portavoce della nostra richiesta in senato accademico senza offrire nessuna garanzia.
In conclusione: La sensazione generale da me percepita è stata quella di una mancanza di chiarezza di idee sul da farsi per gestire il prossimo futuro ed in particolare il transitorio di questa legge che rischia di trasformarsi in una terribile mannaia per molti di noi.

lunedì 13 dicembre 2010

Gli studenti dell'Unical in mobilitazione

Gli studenti dell'Università della Calabria sono pronti per le proteste in concomitanza con il voto di sfiducia all'attuale governo Berlusconi.
La prima iniziativa è una assemblea indetta per oggi alle 15:30 in Aula Magna:

Si replicherà il giorno successivo, domani 14 dicembre, alle 12:00 sempre in Aula Magna:

Per leggere e diffondere, eccovi i link:
comunicato stampa, appello per il 14 dicembre (versione on-line, versione in francese)

giovedì 2 dicembre 2010

Le false minacce del ministro

Assediato dalle proteste di studenti, precari e ricercatori contro il DdL, oramai privo di argomentazioni credibili, isolato dal fallimentare esito della raccolta di firme di professori ordinari (spesso pensionati!) in suo sostegno e svergognato dalla partecipazione a trasmissioni radiofoniche che evidenziano la totale ignoranza dei contenuti del DdL che porta il suo nome, il ministro Gelmini passa ora direttamente ai ricatti. In una quanto meno irrituale nota del MIUR si paventano, in caso di mancata approvazione del DdL, presunti blocchi dei concorsi. A dire del ministro i concorsi da professore sarebbero bloccati dalla mancata emanazione dei decreti attuativi della legge Moratti e quelli da ricercatore a causa della scadenza dei regolamenti concorsuali il prossimo 31 dicembre.


Questo è assurdo. Il compito di emanare i decreti attuativi, tanto della legge Moratti quanto eventualmente della riforma impostale da Tremonti, spetta infatti proprio al ministro Gelmini. Cosa intende dire il Ministro? Che se il DdL non viene approvato terrà bloccati i concorsi per punire il mondo universitario? Martedì 30 Novembre 2010 a Roma e in tutte le principali città italiane il Governo ha imposto a manifestanti e cittadini una militarizzazione dello spazio pubblico senza precedenti, oggi il Ministro tenta di zittire il dissenso espresso democraticamente da studenti, ricercatori e precari attraverso vere e proprie minacce.


E cosa dire poi del presunto blocco dei concorsi da ricercatore? Premesso che in caso di approvazione del DdL sarebbero definitivamente aboliti per cui non si capisce come mai qualcuno dovrebbe temere il loro blocco, rammentiamo che la scadenza del 31 dicembre 2010 si riferisce alle sole norme di composizione delle commissioni e che secondo l'interpretazione più diffusa questo porterebbe semplicemente al ritorno alle norme precedenti. Ma anche qualora sia giuridicamente fondata l'ipotesi di un blocco, per quale ragione il termine di scadenza non potrebbe essere posticipato attraverso il tradizionale milleproroghe di fine anno, come già fatto anche nel 2009? Cosa è? Un'altra minaccia?


Sappia, il ministro Gelmini, che non saranno queste intimidazioni, né le continue violazioni dei più basilari principi della democrazia a fermare la nostra mobilitazione ferma, pacifica e determinata contro un DdL che disegna un futuro di precarietà per noi e per le generazioni future e cancella definitivamente la democrazia negli atenei e il diritto allo studio in questo paese. In un'università in cui lavorano circa 60000 precari e dalla quale escono per pensionamento quasi 2000 docenti all'anno, la cancellazione delle poche decine di contratti a tempo determinato consentiti ogni anno dal DdL e dalla manovra economica di luglio non è certo una minaccia che possa fermare la nostra protesta.


Coordinamento dei Precari della ricerca e della docenza - Università (CPU)http://coordinamentoprecariuniversita.wordpress.com/ 



PS: intanto la "riforma" è stata calendarizzata a dopo la fiducia!