lunedì 28 febbraio 2011

Lettera aperta ai colleghi ricercatori

Riguardo la vicenda della Commissione Statuto presso l'Università della Calabria, abbiamo pubblicato tre lettere, due il 23 febbraio e l'ultima il 25 febbraio. La vicenda si arricchisce di una nuova missiva che l'Assemblea dei Ricercatori invia ai rappresentanti dei ricercatori nel CdA dell'Unical, dott.ssa Rossella Morrone e ing. Pasquale legato.
Questo il testo della lettera:

I ricercatori di questo Ateneo hanno preso atto delle determinazioni del CdA che, riunitosi il 2 u.s., ha immediatamente esercitato le proprie attribuzioni definite dalla Legge 240/2010, designando sei dei dodici componenti nominati della Commissione incaricata di riscrivere lo Statuto dell'UNICAL.
L'intero svolgersi della vicenda, che ha portato il CdA ad individuare i due nominativi nell'ambito della componente dei Ricercatori, ha destato grande sconcerto all'intera categoria: i princìpi di democrazia, trasparenza e rappresentatività, chiaramente espressi nella petizione, sottoscritta da 238 colleghi e consegnata al Rettore dell'Università, avrebbero certamente meritato comportamenti diversi da parte dei nostri Rappresentanti, a partire dalla gestione della fase di raccolta delle disponibilità di alcuni colleghi a fare parte della Commissione.  
Per questo motivo, a seguito delle nomine emerse in CdA, l'Assemblea dei Ricercatori dell'UNICAL si è riunita in data 16 u.s., richiedendo la presenza dei suoi Rappresentanti per avere chiarimenti di metodo e di merito circa:
  1. la mancata convocazione da parte dei Rappresentanti dei Ricercatori di un'assemblea precedente alla data prevista per la seduta del CdA in cui si è proceduto alle nomine;
  2. la loro assenza alle Assemblee auto‐convocate (18 gennaio e 1 febbraio) per formulare una
    proposta unitaria dei Ricercatori dell'Ateneo;
  3. le logiche da questi stessi adottate per la designazione dei componenti della Commissione
    Statuto nel corso dell’ultima seduta del CdA.
Rossella Morrone si è presentata all'Assemblea per cercare di fare chiarezza sul suo operato, rispondendo alle domande dei presenti, mentre Pasquale Legato, con la sua assenza e col suo silenzio, ha scelto di erigere un muro davanti al suo corpo elettorale. L'intervento della collega Morrone ha confermato quello scollamento ormai insanabile tra il suo operare e il mandato di rappresentanza al quale, evidentemente, non si sente più legata. Ella ha condiviso con i suoi rappresentati lo sdegno per i metodi adottati per la nomina della Commissione Statuto, ma si è anche contemporaneamente sottomessa a quelle «spinte autoritarie e logiche di subalternità», da lei deprecate nel suo programma elettorale dell'ottobre 2009, infrangendo il «rispetto di regole morali condivise e di comportamenti trasparenti» che aveva proclamato essere i suoi punti di forza nel rappresentarci. Èper noi inaccettabile sia che Ella si sia piegata ai metodi antidemocratici del Rettore (e il voto dato all'unanimità è la prova), sia che abbia delegato ad altri le sue prerogative, legittimando delle scelte che spettavano solo ai rappresentanti dei Ricercatori.  
Quanto detto sancisce un'insanabile frattura nel rapporto tra rappresentati e rappresentanti, venendo a mancare il rapporto di fiducia, costruito sul dialogo, sul confronto e sull'ascolto, che è alla base delle rappresentanze democratiche.
Avendo preso atto dell'operato dei due Rappresentanti, l'Assemblea dei Ricercatori dell'UNICAL ha unanimemente concordato che non sussistono più i presupposti di rappresentatività e come atto di responsabilità chiede loro di rassegnare le dimissioni. Ciò potrà consentire l'indizione di nuove elezioni al fine di ristabilire i princìpi di rappresentatività e partecipazione e restituire piena legittimità alla rappresentanza di categoria.

La lettera è datata 16 febbraio.
Intanto per la giornata di domani è prevista una assemblea di ateneo sulla riforma Gelmini.