mercoledì 25 febbraio 2015

Dopo la "buona scuola" la "buona università"

di Michele Gianfelice
Corrado Zunino su Repubblica del 19/02/2015:
Il presidente del Consiglio si presenta al Politecnico di Torino, ateneo dell'eccellenza italiana dove il 91 per cento degli ingegneri lavora un anno dopo la laurea, e chiaramente dice: «Negare che vi siano diverse qualità nell'università italiana è ridicolo. Ci sono università di serie A e B nei fatti e rifiutare la logica del merito e la valutazione dentro le facoltà, pensare che tutte possano essere uguali, è antidemocratico, non solo antimeritocratico ».
[...]
Il rettore dei rettori, Stefano Paleari, presidente della Crui, è vicino a Renzi mentre lui dichiara. E successivamente preferisce non aprire un fronte polemico, ora che potrebbero tornare i soldi per l'università italiana. «Non ho letto aggressività nelle parole del premier», dice Paleari, «le università di A e B sono un modo per dire che ci sono funzioni diverse nei diversi atenei. Alcuni stanno sul mercato internazionale, curano le eccellenze, altri sono veri e propri insediamenti sociali in territori difficili. Resta il fatto che la qualità media di tutti deve restare buona». Crede nell'anno costituente, Paleari: «Nelle ultime cinque stagioni ci sono stati sottratti 800 milioni, abbiamo perso diecimila ricercatori e tutti i docenti sotto i quarant'anni.
Dunque:
  • anche la CRUI - finalmente - riconosce gli effetti della precarizzazione del ruolo docente-ricercatore nell'università italiana;
  • L'UniCal in qualità "insediamento sociale in territorio difficile" è quindi di serie B.
Inoltre,
A fine mese si apre il viaggio politico-amministrativo della Buona università. Questi i cardini della futura legge: uscita dei lavoratori degli atenei dalla pubblica amministrazione, creazione di un comparto autonomo con un contratto unico e poi, sulla strada del Jobs Act, tutele crescenti per i precari e soprattutto i ricercatori, quindi superamento del sistema ingabbiante dei punti organico.
Le uniche parole conflittuali arrivano dagli studenti, già critici rispetto alla Buona scuola.
Quindi:

martedì 24 febbraio 2015

Convocazione Assemblea dei ricercatori per il 26 febbraio 2015

Riceviamo e pubblichiamo:
Gentili colleghi, Vi scrivo per invitarvi a partecipare all'Assemblea dei ricercatori che si terrà il 26 febbraio 2015 alle ore 15.00 presso la Sala stampa del Centro congressi, scusandomi per il breve preavviso, ma vi è in particolare un punto sul quale vorrei riflettere con voi.
Si tratta del punto relativo alla
  • Programmazione triennale del personale, e cioè di come saranno ripartiti e impegnati i Punti organico attribuiti all'UniCal in termini di chiamate, per cui sollecito in particolare i colleghi ricercatori abilitati ad essere presenti; i tempi, appunto, sono abbastanza ristretti posto che il punto in questione è stato inserito nell'ordine del giorno del Consiglio di Amministrazione che si terrà il 27 febbraio 2015 alle ore 15.30.
Con riferimento a tale punto, consapevole della loro intollerabile situazione e limitata visibilità, invito i giovani colleghi ricercatori precari, non strutturati e abilitati (assegnisti, ecc.), a partecipare.
Inoltre, vi sono almeno altre due questioni sulle quali dovremmo discutere, e sono le seguenti:
  • Bozza di Regolamento concernente i compiti didattici e di servizio agli studenti dei professori e dei ricercatori di ruolo (sul punto estendo l'invito ai Professori F. Scarcello, Delegato alla didattica, e N. Leone, che unitamente allo scrivente [Fernando Puzzo] sono componenti della Commissione istituita dal Senato Accademico per predisporre la proposta di Regolamento);
  • Modifica dell'art. 13, comma 4, del Regolamento di Ateneo concernente le disposizioni sui limiti del mandato o delle cariche dei componenti del Senato Accademico, approvata dal Senato Accademico il 10 febbraio 2015.
L'assemblea è aperta a tutti coloro che sono interessati.