sabato 19 novembre 2011

Senza dottorato non si cresce

Presso l'Aula Magna del Dipartimento di Fisica dell'Università di Catania si terrà martedì 22 novembre alle 16 un'assemblea pubblica sul dottorato. Questo è il comunicato ufficiale diffuso da Collettivo Gatti fisici, Movimento Studentesco Catanese, Coordinamento Precari della Ricerca - Università di Catania, Coordinamento Unico d'Ateneo, Coordinamento in Difesa della Scuola Pubblica Statale (si ringrazia Chiara Rizzica per l'invio sulla mailing list del gruppo):

L'Università di Catania elimina il dottorato di ricerca per far quadrarei l bilancio e pone l'ennesima ipoteca sul suo futuro

Il Senato Accademico, nella seduta del 26 Luglio 2011, ha deciso di dirottare le risorse destinate alle borse di dottorato per laureati sui fondi dei Progetti di Ricerca d'Ateneo per i docenti. Il bilancio dell'ateneo, già falcidiato dai tagli del finanziamento ordinario, imposti dal Governo, non contempla risorse sufficienti per finanziare sia la ricerca dei dottorandi che quella dei docenti. Quindi delle due l'una. Per quest'anno, meglio i professori che i giovani ricercatori. Anche se, ad oggi, questi fondi destinati ai docenti non sono stati ancora erogati. Delle due nessuna, infine!
I corsi di dottorato di ricerca 2011, invece, sono stati attivati e il bando per l'ammissione scade il 24 novembre. Ma, se nel 2008, prima della catastrofe Gelmini, il candidato dottorando poteva scegliere tra 93 corsi attivati, nel 2011 i corsi sono ridotti a 3.
E se nel 2010, nonostante la seconda tornata di tagli indifferenziati, i posti disponibili erano 124, nel 2011 sono solo 36.
E ancora: se fino al 2010 il candidato dottorando poteva contare su 62 borse di studio, pari alla metà dei posti, nel 2011 - complice l'iniziativa zelante del Ministero dell'Università che ha "liberato" gli atenei dal vincolo di finanziare borse di dottorato - i posti messi a concorso sono pochi e le borse di studio sono finanziate tutte da enti esterni all'ateneo.
Partono i corsi di dottorato, dunque, ma si perdono tutte le borse di studio finanziate fino ad oggi dall'Università di Catania. Partono solo i corsi di dottorato "a costo zero" per l'ateneo, agli altri si rinuncia, oppure – come deciso dal ministro - pagheranno tutto i dottorandi con le tasse di iscrizione. La ricerca resta un progetto per pochissimi, meglio se danarosi.

Questa non è un'università per dottorandi. Questa non è la nostra università.

Quali opportunità per la ricerca nell'ateneo di Catania? Quale progetto per la comunità scientifica? Quale futuro per i suoi laureati? E soprattutto, quale ricerca senza nuovi ricercatori e quale crescita scientifica senza ricerca?
Mentre le istituzioni e i vertici dell'Ateneo tacciono sul futuro dell'Università di Catania, trascurando le gravissime ricadute sull'occupazione e sullo sviluppo del territorio attraverso la valorizzazione delle proprie risorse intellettuali, gli studenti, i precari della docenza e della ricerca, i ricercatori e i docenti continuano a difendere un'idea diversa di università pubblica, pluralista e solidale e invitano tutta la comunità universitaria a partecipare all'assemblea pubblica sul dottorato di ricerca.

Per un'idea diversa di società, per un'idea diversa di Paese.