martedì 27 settembre 2011
La notte dei ricercatori 2011
La Notte dei ricercatori è un evento istituito a livello europeo, che ha come obiettivo quello di raccontare la scienza e la ricerca. Ne hanno parlato anche sulla Rai, alla trasmissione Geo&Geo:
In questo periodo stanno iniziando anche a girare sulla rete un po' di video girati durante l'iniziativa (notte del 23 settembre), che ha unito alcune città italiane da nord a sud. Iniziamo con Palermo, con un video realizzato da TvSpace di Aldo Gagliano:
E saliamo verso nord, a Napoli, all'Osservatorio di Capodimonte, per la precisione:
E saliamo un altro po', fino a Bologna con Joe il Fotone:
E a Cosenza? A quanto pare a Cosenza non è andata proprio bene...
lunedì 20 giugno 2011
Tutti in piedi! Entra Enrico
Tutti in piedi! è uno speciale, trasmesso via web il 17 giugno 2011 per i 110 anni della Fiom, realizzato dalla redazione di Anno Zero e presentato da Serena Dandini. A un certo punto, riprendendo le polemiche sulle dichiarazioni del ministro Brunetta sull'Italia peggiore, intervengono nella trasmissione due rappresentanti del mondo della scuola e dell'università. Ovviamente due precari. L'intero spezzone cui mi riferisco potete trovarlo su youtube postato dalla redazione de Il Fatto Quotidiano, che ha in pratica realizzato una sorta di streaming dell'intero evento postando gli spezzoni pochi minuti dopo la loro effettiva messa in onda sulla rete.
Torniamo, però, a noi: come rappresentante dei precari dell'Università l'intervento viene affidato al nostro Enrico Natalizio. Ho estratto quello spezzone e lo propongo a tutti i lettori:
Nel suo sentito discorso, Enrico sottolinea alcuni punti che mi sembra interessante non lasciare cadere lì, senza link di approfondimento.
Innanzitutto la lotta, o più che altro i tentativi di farsi sentire, iniziata nel 2008: non è un caso che questo blog inizia proprio nel 2008, anche se già da almeno un mese avevo iniziato a scrivere alcuni resoconti su Stipaturi. E questi sono dati di fatto che mi piace sottolineare in questa sede.
E poi il buon Enrico cita l'IIT, l'istituto tecnologico voluto fortemente da Tremonti, e che potete confrontare con gli altri istituti di ricerca italiani: ho giocato un po' con i numeri, e leggete un po' cosa avevo scritto poco più di un mese fa:
Trasparenza nelle procedure di valutazione e responsabilità nei confronti delle scelte fatte.
Per completare, però, eccovi anche la splendida e-mail che Enrico ha inviato alla mailing list nazionale e a quella del Gruppo dei Precari Invisibili (cui continuo ad appartenere un po' impropriamente...)
P.S.: la raccomandazione è la solita: diffondete il video ma ricordatevi di fare riferimento a questo post o, almeno, al blog.
Torniamo, però, a noi: come rappresentante dei precari dell'Università l'intervento viene affidato al nostro Enrico Natalizio. Ho estratto quello spezzone e lo propongo a tutti i lettori:
Nel suo sentito discorso, Enrico sottolinea alcuni punti che mi sembra interessante non lasciare cadere lì, senza link di approfondimento.
Innanzitutto la lotta, o più che altro i tentativi di farsi sentire, iniziata nel 2008: non è un caso che questo blog inizia proprio nel 2008, anche se già da almeno un mese avevo iniziato a scrivere alcuni resoconti su Stipaturi. E questi sono dati di fatto che mi piace sottolineare in questa sede.
E poi il buon Enrico cita l'IIT, l'istituto tecnologico voluto fortemente da Tremonti, e che potete confrontare con gli altri istituti di ricerca italiani: ho giocato un po' con i numeri, e leggete un po' cosa avevo scritto poco più di un mese fa:
Ho poi provato a giocare ulteriormente con i numeri, scoprendo che senza l'ITT e smistando su CNR e INAF i fondi previsti per l'ente tremontiano, la situazione si equilibrerebbe (a fronte della perdita dei lavoratori e delle pubblicazioni). Un'ulteriore equilibratura si otterrebbe smistando personale e quindi anche pubblicazioni tra i vari enti.Tutto questo, poi, è legato al più ampio discorso sul merito, che non ha senso approfondire più di tanto perché ognuno ha il suo modo per valutarlo, il merito, ma ogni modo ha un paio di punti in comune: i principi di trasparenza e di responsabilità.
Trasparenza nelle procedure di valutazione e responsabilità nei confronti delle scelte fatte.
Per completare, però, eccovi anche la splendida e-mail che Enrico ha inviato alla mailing list nazionale e a quella del Gruppo dei Precari Invisibili (cui continuo ad appartenere un po' impropriamente...)
Ciao a tutti,
vi scrivo dopo l'esperienza di Tuttiinpiedi, in primo luogo perchè voglio condividere con voi tutti i messaggi d'affetto che ho ricevuto da persone dentro e fuori i nostri gruppi precari e poi per raccontarvi brevemente la serata, le emozioni e le possibili prospettive.
Ci leggono in cc due persone che sono state importantissime per la riuscita della serata: la prima è Maurizia Russo Spena, che sono sicuro non necessiti di presentazioni, la seconda è Valentina Vitale, che è una delle giornaliste della redazione di Annozero, in particolare quella che ha messo insieme tutti gli ospiti provenienti dalla società civile e al cui lavoro va tributato un grandissimo GRAZIE!
Non vi tedio con dettagli da "dietro le quinte", piuttosto vorrei farvi partecipi dell'incredibile atmosfera di gioia, entusiasmo e voglia di cambiamento che si respirava grazie alla determinazione e alla dolcezza di Maurizia, alla grinta di Barbara, alla forza delle idee di Claudio lo studente che sarei voluto essere, alla profondissima umanità e schiettezza di Felice il pastore sardo, alla preparazione e alla capacità comunicativa di Edda la signora peruviana e poi soprattutto grazie a tutta quella gente che è rimasta lì anche mentre pioveva, in grandissima parte giovani che aspettavano ogni singola fiammella da parte di chi parlava con loro e per loro per far divampare un incendio di passione civile.
E' stato un onore per me e per noi essere in mezzo a questa gente. E' stato bellissimo scoprire che il pessimismo e lo scoramento vissuti in tanti momenti durante le nostre battaglie non avevano diritto di esistere, perchè anche se inascoltati dai palazzi, i nostri messaggi non hanno mai smesso di fare presa sulla gente, anche se sconfitti dal parlamento, abbiamo svegliato e vinto tantissime personi comuni alla nostra causa.
Forse non mangeremo i frutti che verranno dai semi che abbiamo piantato, ma toccava a noi adesso fare tutto quello che abbiamo fatto.
La serata di venerdì, a mio avviso, è stata importantissima perchè ha realizzato quello che tante volte abbiamo immaginato e sperato nelle nostre lunghe conversazioni, permetterci di avere un ruolo da protagonisti nel cambiamento del nostro paese, insieme a tanta altra gente onesta.
Personalmente penso che non dobbiamo disperdere i contatti che la trasmissione ci ha fornito, e dobbiamo pensare a come organizzarci insieme a Maurizia, Barbara, Claudio, Felice, Edda e i loro mondi per spingere insieme verso il cambiamento.
Una nuova possibilità ci è data ancora dalla FIOM che organizza a Sesto San Giovanni il 24-25-26 giugno una tre giorni di dibattiti (programma). In particolare sabato 25 Giugno siamo stati invitati, al momento informalmente, direttamente da Landini, a partecipare all'assemblea della mattina di movimenti e associazioni su "il lavoro è un bene comune". Spero che i ragazzi di Milano, Torino, Bologna, Padova riescano a partecipare a quell'assemblea, non ho ancora dettagli di come sarà organizzata, ma li girerò in mailing list non appena me li comunicheranno.
Oltre a quest'iniziativa, credo dovremmo pensarne altre per continuare a farci sentire insieme al resto dell'Italia migliore.
Un abbraccio grandissimo e ancora grazie per i vostri messaggi d'affetto,
a presto
Enrico
P.S.: la raccomandazione è la solita: diffondete il video ma ricordatevi di fare riferimento a questo post o, almeno, al blog.
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giovedì 9 giugno 2011
Regolamento Ricercatore a tempo determinato: osservazioni
In relazione con quanto sta accadendo presso l'Unical, i Precari Invisibili hanno chiesto nei giorni scorsi una audizione presso il Senato Accademico di domani, proponendo anche alcune osservazioni che andiamo qui sotto a riportare (scusandoci per il ritardo):
Presa visione del regolamento RTD approvato dal Co.Co.P. dell'Università della Calabria in data 20 Aprile 2011, i Precari invisibili della Ricerca – CPU Unical sottopongono all'attenzione degli organi d'Ateneo le seguenti osservazioni in merito ad alcuni punti di particolare criticità del Regolamento stesso, con lo scopo di contribuire al dibattito in corso sulla normativa in oggetto puntando ad una revisione di quest'ultima in senso più equo e garantista dei diritti e delle condizioni di lavoro dei futuri "ricercatori a contratto".La richiesta, seppure in extremis, è stata accettata.
- Il vincolo imposto dall’art 3 del regolamento RTD del 20 Aprile riguardante la risoluzione senza corrispettivo del contratto per mancato rifinanziamento da parte dell’Unical, deve essere rimosso per la figura di ricercatore RTDa; in aggiunta, a garanzia di un reale percorso di "tenure track" per gli RTDb, si deve garantire obbligatoriamente che le strutture (i neo dipartimenti) impegnino le risorse piene (0.7 punti di budget) per il diretto inquadramento nel ruolo di PA nel caso di superamento dell'idoneità nazionale.
- Per i ricercatori RTDa ed RTDb deve essere garantito che l’impegno annuo complessivo per lo svolgimento delle attività di didattica, di didattica integrativa e di servizio agli studenti resti nei vincoli della legge Gelmini ed in particolare tali attività potrebbero essere convertite, previo il consenso da parte dell'interessato, in un monte ore di didattica frontale curriculare gratuita prevedendo un limite massimo omogeneo per tutti i dipartimenti ed auspicalmente non superiore alle 60 ore. Qualora fosse richiesto di svolgere attività didattica frontale superiore alle 60 ore questa dovrà essere pagata come supplenza al massimo valore previsto dalle norme sui corsi a contratto utilizzando fondi delle singole strutture e non di ateneo (principio di responsabilità delle strutture).
- Rileviamo inoltre, come le tabelle allegate al regolamento non rendano giustizia al processo di selezione in quanto risultano ereditate dai pareri del CUN per accedere ai concorsi per RTI (tabelle A) e PA (tabella B). Tali pareri risultano ora anacronistici in quanto pensati più di 3 anni fa per uno scenario completamente diverso nel quale erano presenti tre distinti ruoli strutturati. Tale meccanica corrispondenza crea stridenti forzature derivanti dai più stringenti requisiti minimi di accesso al concorso per RTDb equiparati a quelli di accesso ad un concorso per PA senza considerare il periodo di 3 anni dello stesso contratto RTDb che dovrebbe servire per maturare i titoli necessari ad essere inquadrato nel ruolo di PA. Analoghe considerazioni possono essere fatte rispetto alla condizione di accesso al concorso per RTDa equiparata alla condizione di accesso per la vecchia figura di RTI.
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venerdì 3 giugno 2011
Lettera al Senato Accademico sulla Commissione Statuto
Mentre sul Quotidiano viene pubblicato un articolo di Massimo Veltri sulla lunga gestione del rettore Latorre:
I Precari Invisibili inviano al Senato Accademico la lettera che segue riguardo il percorso di costituzione dello statuto d'ateneo:
P.S.: Oltre ai Precari Invisibili, anche Unical 2020 si unisce alle preoccupazioni con un appello che è possibile sottoscrivere.
I Precari Invisibili inviano al Senato Accademico la lettera che segue riguardo il percorso di costituzione dello statuto d'ateneo:
I Precari invisibili della Ricerca-UNICAL apprendono del capovolgimento della impostazione precedente, maturata nelle riunioni della Commissione Statuto del 16 e 29 Marzo, che garantiva la necessaria rappresentatività al SA, in quanto sembrava fosse ampiamente condivisa la presenza di un rappresentante di ogni area scientifica e di tutte le categorie impegnate nell’ateneo, compresa la figura di un dottorando di ricerca e di un assegnista.
L'ultima proposta, elaborata nella riunione del 13 Maggio, comporta invece l'esclusione di fatto del rappresentante dei dottorandi di ricerca, in quanto associati nell’elettorato attivo e passivo agli studenti: si fa notare che data l'enorme sproporzione tra il numero di studenti delle lauree triennali e specialistiche e il numero dei dottorandi è pressoché impossibile che i dottorandi possano esprimere un proprio rappresentante.
Inoltre, vengono esclusi dall'elettorato attivo e passivo gli assegnisti di ricerca nonostante la stessa commissione ne avesse riconosciuto la funzione e valutato positivamente la proposta di rappresentanza in una figura comune con gli RTD.
Peraltro l'esclusione degli assegnisti costituisce una discriminazione rispetto alla stessa legge Gelmini che all'art. 24 - comma 3, equipara gli assegnisti triennali alla figura RTDa; quantomeno la Commissione dovrebbe prendere atto di ciò e assicurare l'elettorato attivo e passivo almeno agli assegnisti triennali, anche se discontinui, secondo la previsione della legge Gelmini.
Infine viene sancita la rappresentanza per gli RTD, ma in figure comuni ai Ricercatori di ruolo, rendendo di fatto impossibile che gli RTD possano avere rappresentanti per diversi anni a venire, data la netta maggiore numerosità dei ricercatori di ruolo.
Preso atto di tali scelte da parte della Commissione Statuto, i Precari invisibili della Ricerca-UNICAL chiedono nuovamente che venga garantita la rappresentanza in SA di dottorandi, assegnisti e RTD, prevedendo distinte figure e una norma transitoria che assicuri rappresentanza ai ricercatori di ruolo fino al loro esaurimento.
Arcavacata di Rende, 30 maggio 2011
P.S.: Oltre ai Precari Invisibili, anche Unical 2020 si unisce alle preoccupazioni con un appello che è possibile sottoscrivere.
sabato 28 maggio 2011
Anche l'Unical dalla parte di Flavio
Dopo il suo articolo sulla vicenda e la lettera di solidarietà del Gruppo, anche l'Università della Calabria con il suo rappresentante, il rettore Latorre, esprime la sua solidarietà a Flavio Stasi dalle pagine de Il Quotidiano:
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mercoledì 25 maggio 2011
Dalla parte di Flavio
Dopo aver diffuso l'articolo di Flavio Stasi sulla brutta vicenda cui è stato protagonista, il gruppo dei Precari Invisibili Unical esprime ancora di più la sua vicinanza con un comunicato ufficiale, qui presentato in anteprima e già diffuso ai quotidiani locali.
Qualunque altro lettore voglia far sentire la sua vicinanza a Flavio usando questo messaggio, è pregato di indicare l'origine del messaggio e un link al post o al blog.
Ci dichiariamo profondamente turbati. Leggere l'articolo di Flavio Stasi sul Quotidiano del 20 Maggio scorso è stato come ricevere un pugno in faccia. Nessuno di noi era a conoscenza del pestaggio che Flavio aveva subito e alle domande di chi lo aveva visto in giro per l'UniCal con le bende in faccia, lui rispondeva rassicurante e determinato come sempre.
Flavio non è un semplice studente dell'UniCal. Flavio è una risorsa preziosa. Se una speranza di riscatto per Cosenza, per la Calabria, per l'Italia è rimasta ancora viva, è grazie alle anime grandi di ragazzi come Flavio. Giovani coraggiosi che non possono e non vogliono accettare i modelli sociali veicolati dai mass media, e riversano fiumi d'energia per conoscere, comprendere, informare, partecipare, combattendo quotidianamente la giungla di passività e di omologazione sociale che li circonda. Giovani che, per la forza delle loro idee e per la determinazione della loro volontà, finiscono inevitabilmente per divenire le voci fuori dal coro dei servi lecchini di cui la storia italiana è piena. Giovani che per passione e capacità diventano l'obiettivo da picchiare selvaggiamente di altri "giovani insieme presuntuosi e frustrati a causa della stupidità e insieme dell'irraggiungibilità dei modelli proposti loro dalla scuola e dalla televisione, che tendono inarrestabilmente ad essere o aggressivi fino alla delinquenza o passivi fino alla infelicità (che non è una colpa minore)." (cit. P.Pasolini)
Noi siamo dalla parte di Flavio.
Tutti dobbiamo difendere Flavio. Lui ha fatto la scelta più difficile e coraggiosa, che da altre parti del mondo sarebbe solamente la più semplice e normale. Ha deciso di denunciare i suoi aggressori, come qualunque Uomo degno di questo nome dovrebbe fare quando subisce una sopraffazione. Ha deciso di rendere pubblico quello che è successo per squarciare il velo di omertà e l'assordante silenzio che circondano questa vicenda come altre simili. Adesso tocca a noi amplificare la sua voce, portare le sue idee nei palazzi e nelle piazze, vincere "il quieto vivere" che tutto ci fa accettare, convincere la gente a "non restare in silenzio nei confronti delle ingiustizie e delle violenze, ad avere il coraggio di vivere liberi, di essere Uomini." (cit. Flavio Stasi).
Chi non difende Flavio è complice dei suoi aggressori e contribuisce ad accrescere l'aria malsana e fascista che si respira in Italia, in Calabria, a Cosenza, all'UniCal, che tende a minimizzare e quindi a giustificare la violenza, qualunque ne sia la matrice.
Tutti dobbiamo difendere Flavio, e facciamo appello alla città, all'università, al Sindaco di Rende, ai consiglieri eletti, ai candidati sindaco al comune di Cosenza, alle istituzioni, ai politici e ai comuni cittadini perchè prendano posizione pubblicamente su quello che è successo a Flavio.
I Precari Invisibili della Ricerca - UniCal dalla parte di Flavio
Qualunque altro lettore voglia far sentire la sua vicinanza a Flavio usando questo messaggio, è pregato di indicare l'origine del messaggio e un link al post o al blog.
Ci dichiariamo profondamente turbati. Leggere l'articolo di Flavio Stasi sul Quotidiano del 20 Maggio scorso è stato come ricevere un pugno in faccia. Nessuno di noi era a conoscenza del pestaggio che Flavio aveva subito e alle domande di chi lo aveva visto in giro per l'UniCal con le bende in faccia, lui rispondeva rassicurante e determinato come sempre.
Flavio non è un semplice studente dell'UniCal. Flavio è una risorsa preziosa. Se una speranza di riscatto per Cosenza, per la Calabria, per l'Italia è rimasta ancora viva, è grazie alle anime grandi di ragazzi come Flavio. Giovani coraggiosi che non possono e non vogliono accettare i modelli sociali veicolati dai mass media, e riversano fiumi d'energia per conoscere, comprendere, informare, partecipare, combattendo quotidianamente la giungla di passività e di omologazione sociale che li circonda. Giovani che, per la forza delle loro idee e per la determinazione della loro volontà, finiscono inevitabilmente per divenire le voci fuori dal coro dei servi lecchini di cui la storia italiana è piena. Giovani che per passione e capacità diventano l'obiettivo da picchiare selvaggiamente di altri "giovani insieme presuntuosi e frustrati a causa della stupidità e insieme dell'irraggiungibilità dei modelli proposti loro dalla scuola e dalla televisione, che tendono inarrestabilmente ad essere o aggressivi fino alla delinquenza o passivi fino alla infelicità (che non è una colpa minore)." (cit. P.Pasolini)
Noi siamo dalla parte di Flavio.
Tutti dobbiamo difendere Flavio. Lui ha fatto la scelta più difficile e coraggiosa, che da altre parti del mondo sarebbe solamente la più semplice e normale. Ha deciso di denunciare i suoi aggressori, come qualunque Uomo degno di questo nome dovrebbe fare quando subisce una sopraffazione. Ha deciso di rendere pubblico quello che è successo per squarciare il velo di omertà e l'assordante silenzio che circondano questa vicenda come altre simili. Adesso tocca a noi amplificare la sua voce, portare le sue idee nei palazzi e nelle piazze, vincere "il quieto vivere" che tutto ci fa accettare, convincere la gente a "non restare in silenzio nei confronti delle ingiustizie e delle violenze, ad avere il coraggio di vivere liberi, di essere Uomini." (cit. Flavio Stasi).
Chi non difende Flavio è complice dei suoi aggressori e contribuisce ad accrescere l'aria malsana e fascista che si respira in Italia, in Calabria, a Cosenza, all'UniCal, che tende a minimizzare e quindi a giustificare la violenza, qualunque ne sia la matrice.
Tutti dobbiamo difendere Flavio, e facciamo appello alla città, all'università, al Sindaco di Rende, ai consiglieri eletti, ai candidati sindaco al comune di Cosenza, alle istituzioni, ai politici e ai comuni cittadini perchè prendano posizione pubblicamente su quello che è successo a Flavio.
I Precari Invisibili della Ricerca - UniCal dalla parte di Flavio
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martedì 24 maggio 2011
Solidarietà per Flavio Stasi
Flavio Stasi è uno dei ragazzi di Ingegneria dell'Università della Calabria più attivi nella mobilitazione dell'aula P2 di ingegneria. Ha scritto un articolo per Il Quotidiano del 20 maggio raccontando di pestaggio che ha recentemente subito.
Questo l'articolo (cliccare per ingrandire):
A questo link c'è la presa di posizione dei Precari Invisibili della Ricerca - UniCal, su quanto accaduto a Flavio: http://precariinvisibili.blogspot.com/2011/05/dalla-parte-di-flavio.html
Questo l'articolo (cliccare per ingrandire):
A questo link c'è la presa di posizione dei Precari Invisibili della Ricerca - UniCal, su quanto accaduto a Flavio: http://precariinvisibili.blogspot.com/2011/05/dalla-parte-di-flavio.html
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