I Precari Invisibili della Ricerca e della Docenza dell'UniCal esprimono la propria solidarietà ai cinque studenti accusati di resistenza a pubblico ufficiale e radunata sediziosa in relazione alle proteste avvenute durante l'inaugurazione del nuovo Anno Accademico dell'UniCal.
Il 15 Gennaio 2009 l'Università della Calabria riceve il Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, per l'inaugurazione del nuovo Anno Accademico. E' un momento storico per la nostra Università, ma contrariamente al clima di festa e di partecipazione che spesso accompagnano le visite del nostro Presidente, l'Università della Calabria si presenta vuota per non dire desertica.
In una bella giornata di sole il Ponte Bucci non brulica di persone come al solito. Soltanto un imponente servizio d'ordine costituito da uomini della Polizia, della Guardia di Finanza, dei Carabinieri, della DIGOS, compresi i cecchini sui cubi, popola la nostra Università con l'ordine di impedire qualsiasi passaggio sui diversi livelli del ponte e intorno all'Aula Magna.
Anche i Precari Invisibili della Ricerca e della Docenza dell'UniCal, quel giorno, insieme agli studenti, ai ricercatori e ai docenti, hanno colto l'occasione della visita del Presidente per esprimere in modo pacifico la propria indignazione per l'approvazione dei famigerati provvedimenti “contro” l’università pubblica approvati con fiducia blindata dal nostro Governo.
I Precari della Ricerca hanno scelto di affidare ad una lettera la propria voce da far pervenire al Presidente Napolitano quale supremo garante dei principi fondamentali sanciti dalla Carta Costituzionale in particolare gli Articoli 3, 33 e 34 della Costituzione Italiana che sanciscono l'uguaglianza formale e sostanziale dei cittadini, la libertà della ricerca e dell'insegnamento, l'istituzione di scuole statali per ogni ordine e grado e il diritto allo studio per tutti i cittadini.
Nonostante fosse stato chiesto all'Amministrazione universitaria di far pervenire il testo al Presidente, ciò non solo non accadde ma anche lo stesso Quirinale fece sapere in una nota di non essere mai stato investito di tale compito da parte dell'Amministrazione universitaria!
A ciò si aggiunge che i Ricercatori Precari formalmente invitati a partecipare all'inaugurazione dentro l'Aula Magna sono stati identificati senza alcun reale motivo. Quindi niente da festeggiare e niente da inaugurare nello scenario militarizzato e inaccessibile dell'UniCal.
Siamo in un clima di governance ormai autoritaria in cui non è consentito esprimere il proprio dissenso.
Le scelte di questo Governo, che non investe nella conoscenza, che non investe sulle nuove generazioni, che reprime con la forza il sapere critico di cui le Università dovrebbero essere il terreno di coltura, si avventano come una scure sulle prospettive di futuro del nostro Paese.
E in Calabria? Quante scuole verranno chiuse? Quanti precari dovranno emigrare per lavorare e a quali condizioni?
Le Università Pubbliche riusciranno ad andare avanti con risorse sempre più esigue? Che fine farà l'investimento nella conoscenza delle nuove generazioni? Quale modello di sviluppo ci attende?
Queste sono alcune delle domande che gli studenti, i ricercatori e i docenti precari, pongono da molto tempo senza trovare risposta.
La denuncia ai cinque studenti è una delle tante evidenze della regressione dei nostri tempi.
I Precari Invisibili della Ricerca - UniCal
Nodo Calabrese dell’ONDA PRECARIA
(Docenti e Ricercatori Precari)
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