I Precari Invisibili della Ricerca - UniCal apprendono con amarezza la notizia della nomina della commissione che avrà il compito di elaborare lo statuto dell'Università della Calabria, così come determinata da Senato Accademico e Consiglio d'Amministrazione riunitisi la scorsa settimana.
L'elaborazione della carta universitaria è un atto politico di cruciale importanza perché stabilisce la distribuzione dei poteri nell’organizzazione dell’Ateneo, regola i rapporti istituzionali tra le sue varie componenti, ma soprattutto, sancisce diritti e doveri per chi ne fa parte. Pertanto la partecipazione, quanto più diffusa possibile, al processo costituente è precondizione necessaria per la legittimazione e l'accettazione condivisa dei nuovi principi che disciplineranno la vita futura dell'Ateneo.
Traendo spunto dalla Legge Gelmini e dal suo tanto sbandierato principio "anti-baronale", gli organi di "anti-governo dell'UniCal, nel chiuso delle loro sedute, hanno deciso di affidare la redazione della "nuova costituzione" a 8 professori ordinari (che sono già maggioranza rispetto ai 15 membri della commissione) sacrificando completamente la componente dei ricercatori e docenti precari e parzialmente, quella dei ricercatori strutturati, ai quali è stato "concesso" un solo membro tra quelli proposti dall'assemblea dei ricercatori. Stessa procedura di "auto-nomina" ha interessato i due rappresentanti degli studenti, con evidenti conseguenze sulla loro legittimazione da parte del popolo studentesco.
La inadeguata rappresentatività della Commissione Statuto e l’esclusione dalla stessa Commissione dei ricercatori precari, sono i segnali evidenti dello spirito oligarchico che inaugura la tanto declamata "nuova era" dell'"Università Pubblica".
Nell'ambito di questo generale deficit di democraticità che ha guidato questa prima fase del processo costituente, ancora una volta, viene ribadita nei fatti la condizione di invisibilità dei docenti e dei ricercatori precari i quali, nonostante abbiano dato prova scientifica di essere all'altezza di qualsiasi compito venga loro affidato, consolidando quotidianamente l'istituzione universitaria nella quale si impegnano, continuano a non avere alcuna possibilità di influire sulle scelte attuali e future dell'Ateneo.
I Precari Invisibili della Ricerca – UniCal continueranno, comunque, a dare voce alle istanze del precariato e a lottare per un'università più giusta e libera, fornendo il loro prezioso contributo di esperienza e innovazione in questa importante fase per l'Ateneo, e richiedendo nei prossimi giorni all'intera commissione e ai singoli membri, audizioni e incontri per esprimere valutazioni ed avanzare proposte sui principi del nuovo statuto dato che, il prevalere di tendenze verticistiche generali, inevitabilmente, si ripercuoterebbe sulla complessa e problematica "questione precari" rendendone più difficile la soluzione.
Precari Invisibili della Ricerca-Unical
martedì 8 febbraio 2011
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