mercoledì 25 maggio 2011

Dalla parte di Flavio

Dopo aver diffuso l'articolo di Flavio Stasi sulla brutta vicenda cui è stato protagonista, il gruppo dei Precari Invisibili Unical esprime ancora di più la sua vicinanza con un comunicato ufficiale, qui presentato in anteprima e già diffuso ai quotidiani locali.
Qualunque altro lettore voglia far sentire la sua vicinanza a Flavio usando questo messaggio, è pregato di indicare l'origine del messaggio e un link al post o al blog.


Ci dichiariamo profondamente turbati. Leggere l'articolo di Flavio Stasi sul Quotidiano del 20 Maggio scorso è stato come ricevere un pugno in faccia. Nessuno di noi era a conoscenza del pestaggio che Flavio aveva subito e alle domande di chi lo aveva visto in giro per l'UniCal con le bende in faccia, lui rispondeva rassicurante e determinato come sempre.

Flavio non è un semplice studente dell'UniCal. Flavio è una risorsa preziosa. Se una speranza di riscatto per Cosenza, per la Calabria, per l'Italia è rimasta ancora viva, è grazie alle anime grandi di ragazzi come Flavio. Giovani coraggiosi che non possono e non vogliono accettare i modelli sociali veicolati dai mass media, e riversano fiumi d'energia per conoscere, comprendere, informare, partecipare, combattendo quotidianamente la giungla di passività e di omologazione sociale che li circonda. Giovani che, per la forza delle loro idee e per la determinazione della loro volontà, finiscono inevitabilmente per divenire le voci fuori dal coro dei servi lecchini di cui la storia italiana è piena. Giovani che per passione e capacità diventano l'obiettivo da picchiare selvaggiamente di altri "giovani insieme presuntuosi e frustrati a causa della stupidità e insieme dell'irraggiungibilità dei modelli proposti loro dalla scuola e dalla televisione, che tendono inarrestabilmente ad essere o aggressivi fino alla delinquenza o passivi fino alla infelicità (che non è una colpa minore)." (cit. P.Pasolini)

Noi siamo dalla parte di Flavio.

Tutti dobbiamo difendere Flavio. Lui ha fatto la scelta più difficile e coraggiosa, che da altre parti del mondo sarebbe solamente la più semplice e normale. Ha deciso di denunciare i suoi aggressori, come qualunque Uomo degno di questo nome dovrebbe fare quando subisce una sopraffazione. Ha deciso di rendere pubblico quello che è successo per squarciare il velo di omertà e l'assordante silenzio che circondano questa vicenda come altre simili. Adesso tocca a noi amplificare la sua voce, portare le sue idee nei palazzi e nelle piazze, vincere "il quieto vivere" che tutto ci fa accettare, convincere la gente a "non restare in silenzio nei confronti delle ingiustizie e delle violenze, ad avere il coraggio di vivere liberi, di essere Uomini." (cit. Flavio Stasi).

Chi non difende Flavio è complice dei suoi aggressori e contribuisce ad accrescere l'aria malsana e fascista che si respira in Italia, in Calabria, a Cosenza, all'UniCal, che tende a minimizzare e quindi a giustificare la violenza, qualunque ne sia la matrice.

Tutti dobbiamo difendere Flavio, e facciamo appello alla città, all'università, al Sindaco di Rende, ai consiglieri eletti, ai candidati sindaco al comune di Cosenza, alle istituzioni, ai politici e ai comuni cittadini perchè prendano posizione pubblicamente su quello che è successo a Flavio.

I Precari Invisibili della Ricerca - UniCal dalla parte di Flavio

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