giovedì 15 gennaio 2009

Inaugurazione Anno Accademico 2008/09

Caro Presidente,

riconosciamo e rispettiamo la figura del Prof. Andreatta, uno dei padri fondatori della nostra Università, ma riteniamo che la sua memoria debba essere onorata valorizzando gli studenti, la miriade di figure precarie, i docenti e i ricercatori onesti e responsabili che rendono viva l’Università della Calabria e che ne fanno un ateneo di eccellenza.

Non è un alto rilievo o l'intitolazione dell'Aula Magna che rende questa del 15 Gennaio 2009 una inaugurazione vera. Non c'è niente da festeggiare soprattutto in un momento storico che vede un Governo smantellare a colpi di tagli finanziari e di decreti a fiducia blindata l’Università pubblica e la ricerca scientifica di questo Paese.

Lo stesso richiamo operato da Lei nel saluto di fine anno agli italiani, circa l’importanza dell’Università per lo sviluppo del Paese, avrebbe dovuto suggerire all'Amministrazione dell'Università della Calabria di porre al centro di questa giornata il futuro precario dell'istituzione universitaria pubblica per mantenere alta l'attenzione della collettività in difesa di una istituzione che ha garantito il futuro di tanti giovani calabresi, l'emancipazione del territorio e il suo sviluppo culturale.

Vorremmo che questa giornata servisse per rilanciare il ruolo delle Università del Sud come pilastri di un modello di sviluppo differente, basato sulla conoscenza, sulla pace, sulla sostenibilità, sulla legalità e sulle garanzie dei diritti costituzionali che oggi sono traditi, degradati, manipolati.

Le scelte legislative di questo Governo danno una sola opportunità ai ricercatori delle università italiane: abbandonare il proprio paese per lavorare all’estero. Questo è tanto più grave in Calabria dove da sempre accade che per lavorare si può soltanto emigrare!

Pertanto, Signor Presidente, i Precari Invisibili della Ricerca-UniCal, alla luce degli Articoli 3, 33 e 34 della Costituzione Italiana che sanciscono l’uguaglianza formale e sostanziale dei cittadini, la libertà della ricerca e dell’insegnamento, l’istituzione di scuole statali per ogni ordine e grado e il diritto allo studio per tutti i cittadini, nonché in riferimento a quanto sancito nella Dichiarazione di Lisbona, - accettata e sottoscritta dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane e dal Ministero dell’ Università e della Ricerca il 13 Aprile 2007 - in particolare negli Articoli 5 e 28 relativi alla responsabilità pubblica delle Università per la promozione dell’eguaglianza sociale ed alla istruzione come bene pubblico,

ESPRIMONO la propria indignazione per l’approvazione della Legge N° 133/08 e del DL 180, convertito in legge il 9 gennaio 2009, in particolare per gli Articoli 16 e 66 della Legge 133 che prevedono l’imponente riduzione del Fondo di Finanziamento Ordinario per l’Università, il drastico ridimensionamento del turnover per il reclutamento di nuovo personale e la possibilità di trasformare le Università in Fondazioni di Diritto Privato. Tali provvedimenti produrranno danni irreparabili alla Scuola, all’Università, alla Cultura e allo sviluppo economico e sociale del nostro Paese e in particolar modo della nostra Regione il cui futuro appare già ‘incerto’ a causa della imminente attuazione del cosiddetto federalismo fiscale.

I Precari della Ricerca e della Docenza svolgono un ruolo essenziale per il buon andamento delle attività universitarie, ma versano in condizioni di insicurezza economica e professionale e non vedono riconosciute le proprie funzioni.

L’abolizione delle leggi precedentemente menzionate risulta una condizione necessaria per attuare le nostre rivendicazioni come movimento di lotta. A tal fine, i Precari Invisibili della Ricerca-UniCal, in coordinamento con la Rete dei Ricercatori e dei Docenti Precari e l’Onda, intende proseguire la lotta contro il Governo affinché compia un passo indietro abolendo queste leggi ingiuste e nefaste.

A tal fine, I Precari Invisibili della Ricerca-UniCal Le chiedono, dato il Suo ruolo di supremo garante dei principi fondamentali sanciti nella Carta Costituzionale, di operare con tutti gli strumenti a sua disposizione, sia di ordine strettamente giuridico sia di moral suasion:

affinché si impedisca il grave ridimensionamento dei fondi destinati al sistema universitario pubblico nazionale, già sottofinanziato rispetto alle sue esigenze oggettive, in contrasto con gli obiettivi strategici della Dichiarazione di Lisbona che gli altri paesi della UE stanno perseguendo già da tempo;

affinché si abroghi la possibilità legislativa che le Università pubbliche si trasformino in enti di diritto privato e possano essere gestite da privati: se accadesse, per ipotesi, che tutti gli atenei italiani decidessero per la trasformazione in ente di diritto privato si violerebbe l’Articolo 33 della Costituzione che prevede l’istituzione di scuole statali di ogni ordine e grado come dovere dello Stato;

affinché si abroghi la Legge Moratti che, a partire dal 2013, abolirà la figura del ricercatore a tempo indeterminato, e affinché si decida un piano straordinario di assunzione di ricercatori a tempo indeterminato per garantire il necessario e non rinviabile ricambio generazionale della docenza e per garantire un futuro di certezze a migliaia di precari della ricerca, risorsa imprescindibile per il sistema universitario del nostro paese;

affinché si riformi lo stato giuridico della docenza superando l’attuale verticismo e gerarchizzazione che non rispondono ad esigenze funzionali della ricerca e della formazione;

affinché si introducano criteri di selezione di docenti e ricercatori a tempo indeterminato fondate su procedure trasparenti e requisiti certi di ammissione ai concorsi;

affinché il Governo operi per il superamento delle molteplici figure giuridiche di rapporti contrattuali atipici, istituendo un’unica tipologia di contratto a tempo determinato che garantisca tutti i diritti del lavoro quali il trattamento previdenziale, il diritto di sciopero, la maternità;

affinché si sancisca per legge la rappresentanza negli organi di governo degli Atenei dei titolari di contratti a tempo determinato attraverso libere elezioni.

Confidiamo nella Sua sensibilità e nel valore del Suo ruolo istituzionale e La ringraziamo per l’attenzione che, siamo certi, riserverà alle questioni esposte.

Inaugurazione Anno Accademico

Università della Calabria,

Arcavacata di Rende (CS)

15 Gennaio 2009




I Precari Invisibili della Ricerca - UniCal

Nodo Calabrese dell'ONDA PRECARIA

(Rete Ricercatori e Docenti Precari)


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